I numeri in politica, si sa, sono importanti, fondamentali direi! Personalmente non credo che una buona
Politica necessiti “solo ed esclusivamente” di numeri, ma anche di idee, valori ed impegno che devono
contribuire proprio al far divenire “buona” una politica troppo spesso non all’altezza delle sfide.
I numeri e la matematica, quindi, giocano un ruolo fondamentale nella strategia elettorale che, quanto più
riesce ad essere fredda e cinica, quanto più potrà essere efficace. Ed i risultati elettorali alle amministrative
del 8 e 9 giugno 2024 celano tantissime informazioni che potranno aiutare a comprendere meglio cosa è
accaduto.
Partiamo dal primo dato: la popolazione legale di Mazara del Vallo è di 50.312 cittadini (nel 2019 era di
49.995), di cui elettori, aventi diritto al voto 43.121 (nel 2019 erano 43.567). E qui già un primo dato che
contrasta con alcune narrazioni: la città non si sta spopolando! Certo, lungi da me immaginare un boom
demografico, ma questi dati ci dicono che la popolazione in città è sostanzialmente stabile. La riduzione del
numero di aventi diritto potrebbe (dico potrebbe, perché non ho dati a riguardo) indicare una maggiore
mortalità (dovuta magari al covid) o una maggiore natalità.
In linea di massima, si conferma lo stesso numero di votanti, con un calo fisiologico molto inferiore rispetto
a quello che accade in altri comuni siciliani: hanno votato in 27.542 elettori, pari al 63.87% (nel 2019
avevano votato in 28.329, pari al 65,02%). Questo è un “numero magico” nelle strategie elettorali;
avvicinarsi alla stima dei votanti, nei calcoli previsionali, è indispensabile perché i racconti abbiano un senso
ed è evidente che alcune forze politiche, a tale previsione, il rigore matematico non lo hanno applicato.
Ci sono state 867 schede non valide, bianche e nulle, pari a circa il 3,1% (nel 2019 erano state 878, pari a
circa … il 3,1%) – anche questo dato, in molti, non lo hanno tenuto in conto e, da una analisi storica, si
conferma che circa il 3% degli elettori annullano, non votano o magari sbagliano a votare.
Lo spoglio elettorale ci restituisce due dati: 26.675 voti espressi per i candidati sindaci e 25.662 sono i voti
espressi per il consiglio comunale da cui deriva la fatidica soglia del 5% che, in questo caso, è stata pari a
1.283 voti di LISTA (da non confondere con la somma delle preferenze espresse per i consiglieri) che
determina le sorti della stessa lista, che, nel caso non arrivi alla soglia, non partecipa alla distribuzione dei
seggi.
E, proprio sulle preferenze ai candidati, sfatiamo un altro mito. 25.662 voti espressi per il consiglio
implicano, potenzialmente, un massimo di 2 x 25.662 (purchè un uomo ed una donna) = 51.324. In questa
elezione, sono state espresse 34.498 preferenze ai candidati al consiglio comunale. Questo dato ci mostra
che, in realtà, la doppia preferenza si limita ad un +34% circa di preferenze a disposizione; è una
percentuale in crescita ad ogni elezione, ma ancora ben lontana dalla massimizzazione del potenziale
(ovviamente questo è un dato generale, ci sono casi di “coppie elettorali” che riescono ad ottenere un
risultato più alto, come altre che invece si fermano molto prima).
Sotto l’aspetto generale, a questa tornata elettorale hanno partecipato 3 candidati sindaco (nel 2019 erano
stati in 6), 14 liste (nel 2019 erano 16) e 330 candidati al Consiglio Comunale (nel 2019 erano 373).
La legge elettorale prevede che viene eletto Sindaco, al primo turno, se si raggiunge la soglia del 40% + 1 dei
voti validi, in questo caso la soglia “magica” era di 10.670 + 1 voti, abbondantemente superata dal sindaco
Quinci, mentre il premio di maggioranza alla coalizione, anch’esso vincolato alla stessa soglia, scattava al
raggiungimento di 10.265 + 1 voti, soglia raggiunta dalla stessa coalizione del sindaco Quinci per “soli” 304
voti validi. Questo ultimo numero contiene in se un grande senso politico: bisogna “ricordarsi” ed essere
riconoscenti a tanti candidati che, “allo stricaturi”, non ce l’hanno fatta ma hanno reso possibile il seggio
per molti “eletti”.
Giacomo D’Annibale