“Sospensione Croce doverosa e pure tardiva, ma non assolve il governo che nella vicenda del clamoroso e inaccettabile ritardo dei referti istologici non è immune da colpe, non solo perché a mettere il manager di FdI sulla poltrona più alta dellAsp di Trapani è stato Schifani, ma anche perché l’assessorato alla Salute non ha vigilato ed è rimasto inerte dopo l’allarme lanciato da Croce. Di sicuro il Presidente è responsabile dello sfascio della sanità siciliana che è ormai sotto gli occhi di tutti e del quale deve rispondere in aula nel corso della seduta che chiediamo da tempo. Ma lo deve fare subito, non a fine aprile o quando gli farà comodo”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars Antonio De Luca
“Vogliano – continua De Luca – le carte degli ispettori per capire se, come sembra, è in corso un vergognoso scaricabarile, come pure le parole dello stesso Croce sembrano far trasparire. Vanno accertate le responsabilità di tutti, per evitare che episodi cosi tragici e vergognosi abbiano a ripetersi in futuro. Di certo nessuno può dirsi esente da responsabilità”.
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“Due mesi fa è stato rimosso l’assessore. Oggi è finalmente stato avviato il procedimento di decadenza e l’immediata sospensione per il manager dell’Asp di Trapani. Tutto risolto? Noi riteniamo che il caso – un vero e proprio scandalo di proporzioni nazionali – dei ritardi, anche di 11 mesi, per i referti degli esami istologici che riguarda l’Asp di Trapani sia tutt’altro che chiuso. E temiamo – come il caso emerso a Ragusa – che, al di là di annunci e promesse, vi possano essere ulteriori sviluppi”. Lo dichiara il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, dopo che palazzo d’Orleans ha comunicato di avere avviato la procedura di decadenza del manager dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, per “gravi responsabilità gestionali”.
“Purtroppo, duole ripeterci: i manager – aggiunge – sono stati piazzati lì per mera gestione del potere e nell’ambito del puzzle di poltrone che questo centrodestra che sostiene il presidente della Regione, insegue spasmodicamente A tutto danno della salute dei siciliani. Un fallimento, politico, gestionale e di risultati, di cui – conclude – il presidente della Regione è il primo responsabile”.
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“La sospensione del direttore generale dell’ASP di Trapani, Ferdinando Croce, decisa dalla Giunta regionale a seguito dei gravi ritardi nella consegna dei referti istologici, è un atto dovuto ma del tutto insufficiente. La sanità trapanese non può continuare a essere trattata come l’ultimo dei sottogoverni, vittima di una becera lottizzazione politica che nulla ha a che fare con l’interesse dei cittadini”.
A dichiararlo è il deputato regionale del Partito Democratico, Dario Safina, che attacca duramente il presidente della Regione, Renato Schifani, e la gestione sanitaria in Sicilia.
“Schifani non può pensare di risolvere i problemi della sanità trapanese con la semplice sospensione di Croce. Servono soluzioni concrete: più posti letto, più medici, più personale sanitario, strutture più efficienti e un vero piano per ridurre le liste d’attesa. Troppi cittadini sono costretti a rinunciare alle cure a causa di un sistema che non garantisce servizi adeguati”.
Safina ricorda che l’assessorato alla Salute aveva affidato a Croce la riorganizzazione della rete sanitaria, mantenendo invariato un numero di posti letto già nettamente insufficiente rispetto alle esigenze del territorio.
“È evidente che, in queste condizioni, abbattere le liste d’attesa è impossibile. Schifani e il suo governo non si illudano: il problema non si risolve facendo saltare un manager. La verità è che questa amministrazione regionale ha gestito la sanità con logiche di spartizione politica anziché con una visione strategica per garantire cure adeguate ai siciliani”.
“La sanità è un diritto, non merce di scambio. Basta con i giochi politici sulla pelle dei cittadini”, conclude Safina.
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«La sospensione di Ferdinando Croce è un provvedimento doveroso, ma arriva dopo settimane di scandali e ritardi. Dov’era l’Assessorato Regionale alla Salute quando i primi allarmi sono stati lanciati? Perché il Governo Schifani non ha agito prima, evitando che i cittadini diventassero vittime di un sistema allo sbando?».
La deputata trapanese del M5S, Cristina Ciminnisi, che tra le prime aveva chiesto che il manager facesse un passo indietro, commenta la notizia della sospensione per 60 giorni del Direttore Generale dell’ASP di Trapani, al centro di gravissime criticità nella gestione degli esami istologici, con ritardi inaccettabili che hanno messo a rischio la vita di più di 200 pazienti.
«Quelli di Trapani – continua Ciminnisi – non sono casi isolati, ma il sintomo di un sistema malato e di una gestione politica miope e dannosa della Sanità siciliana. Il governo Schifani continua a nominare manager e direttori generali per accordi di palazzo, e i siciliani pagano il prezzo di questa mala gestione. Una vergogna che poteva e doveva essere evitata».
«Basta con la politica che uccide la Sanità e mette a rischio la salute dei Siciliani. La sospensione di Croce non assolve il Governo regionale – conclude Ciminnisi -. Schifani e Faraoni vengano a spiegare al Parlamento come intendono salvare la Sanità pubblica, prima che altri cittadini vedano negato il loro diritto alle cure».
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Croce doveva dimettersi molto tempo fa e alla fine non l’ha fatto, è dovuto intervenire il presidente Schifani, anche lui con colpevole ritardo , per metterlo alla porta. Ora è lecito chiedersi: se sullo scandalo dei referti non ci fosse stato un enorme clamore mediatico, Schifani si sarebbe mosso? E quanti casi Trapani viaggiano sottotraccia senza nessuna conseguenza, se non sulla pelle dei poveri cittadini siciliani?”
Lo afferma il coordinatore siciliano del M5S, Nuccio Di Paola.
“I numerosi disservizi – dice Di Paola – che quasi con puntualità svizzera si verificano negli ospedali, pronto soccorso e ambulatori di tutta la Sicilia lasciano supporre che il caso di Trapani sia solo la punta di un enorme iceberg che la politica ha colpevolmente contribuito a formare. Finché i partiti continueranno a muovere i fili del sistema, per la sanità non ci sarà speranza. Per questo chiedo nuovamente la calendarizzazione del nostro disegno di legge che prevede l’incompatibilità degli incarichi tra politica e sanità. Sollecito inoltre la convocazione della seduta d’aula speciale sul disastro-sanità che il nostro gruppo chiede da tempo.”
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in aggiornamento