Un pomeriggio da incorniciare per il Palermo, che al “Renzo Barbera” stende la capolista Sassuolo con un clamoroso 5-3, al termine di una gara intensa e spettacolare. Protagonista assoluto Pohjanpalo, autore di una tripletta che ha infiammato i tifosi rosanero. A completare il tabellino, l’autorete di Toljan e il sigillo di Segre. Per gli emiliani, a segno Pierini, Moro e Obiang, in un momento di blackout della difesa di casa che per un attimo ha rischiato di rimettere tutto in discussione.
Il successo proietta i rosanero a due soli punti dal sesto posto, superando il Cesena e rilanciando ambizioni di alta classifica.
Una prestazione da grande squadra
Il primo tempo del Palermo è stato da manuale: possesso palla preciso, manovra fluida e poche sbavature individuali. L’attacco, guidato da un ispiratissimo Pohjanpalo, ha fatto la differenza: il centravanti finlandese, tornato in Serie B a gennaio, continua a segnare con una media impressionante. Accanto a lui, Brunori si conferma il partner perfetto, capace di costruire gioco e rifinire da vero regista offensivo.
L’undici confermato dopo la vittoria di domenica scorsa ha premiato Dionisi: Segre ha dato equilibrio, mentre Blin e Gomes hanno dominato il centrocampo, garantendo qualità e solidità.
Emozione prima del fischio d’inizio
Il match è stato preceduto da un toccante momento di raccoglimento: il presidente Dario Mirri ha consegnato alla famiglia di Sara Campanella, la giovane palermitana tragicamente uccisa a Messina, una maglia rosanero personalizzata con il suo nome e il numero 10. La casacca e un mazzo di fiori sono stati deposti sulla “poltrona rosa”, il posto simbolico in tribuna autorità riservato, dal 2019, a ogni donna che avrebbe voluto sostenere il Palermo. Da segnalare anche la toccante coreografia dalla Curva nord nel ricordo di Sara.
Roberto Rubino