Per un errore di calcolo, l’Inps ha richiesto la restituzione di oltre 15mila euro a un poliziotto in pensione. Non ritenendo corretta la richiesta, si è rivolto allo studio legale Leone- Fell & C. per contestare l’indebito. La Corte dei Conti dà ragione al pensionato: l’Inps dovrà restituire il denaro recuperato.
Il caso riguardava un errore di calcolo nel trattamento pensionistico, relativo all’applicazione di un coefficiente di età errato, che ha portato a un pagamento indebito delle somme. L’Inps aveva inizialmente cercato di recuperare le somme, ma la Corte dei Conti aveva affermato che, nonostante il periodo di tempo trascorso, il pensionato non poteva in alcun modo individuare l’errore, non essendo stato messo a conoscenza della provvisorietà del provvedimento pensionistico.
Non contento dell’esito, l’Ente di previdenza ha appellato la decisione, ma la Corte dei Conti sezione giurisdizionale d’Appello, con sentenza n. 29/2025 del 3/03/2025, ha confermato la posizione già sostenuta nel primo grado di giudizio, riconoscendo il diritto del nostro cliente a non restituire l’importo indebitamente versato.
“Un risultato che ha valore non solo per il singolo, ma anche per tutti gli appartenenti alle forze armate e dell’ordine – spiegano Francesco Leone, Simona Fell, soci fondatori dello studio legale, e Davide Marceca, responsabile del dipartimento Lavoro e Previdenza dello studio – in quanto sancisce un importante precedente a tutela degli errori che possono verificarsi da parte dell’INPS. Questa sentenza si inserisce nel solco di una giurisprudenza sempre più attenta alla tutela dei diritti degli appartenenti alle forze dell’ordine e di tutti coloro che, in buona fede, si trovano a subire indebiti prelievi previdenziali a causa di errori amministrativi. Ogni errore dell’Inps – concludono i legali – deve essere correttamente valutato, e non può tradursi in un danno economico per chi, come il nostro cliente, ha sempre agito in buona fede”.