IL VESCOVO: «Papa Francesco amava ricordarci che “Dio ci precede sempre, anche nel dolore, nella sofferenza, nell’incomprensione”, e oggi lo sentiamo vivo in mezzo a noi, pellegrino tra i pellegrini, compagno del nostro cammino, voce che ancora ci sussurra: non abbiate paura di lasciarvi ardere dal Vangelo». È questo uno dei passaggi dell’omelia del Vescovo monsignor Angelo Giurdanella pronunciata ieri sera in Cattedrale a Mazara del Vallo durante la santa messa in ricordo di Papa Francesco. La Diocesi ieri sera si è raccolta per una preghiera in suffragio del Santo Padre scomparso lunedì scorso. Insieme al Vescovo hanno concelebrato monsignor Vito Rallo, Arcivescovo titolare di Alba e già Nunzio apostolico in Marocco, il Vescovo emerito monsignor Domenico Mogavero e il clero di tutta la Diocesi. «Francesco ha sognato un mondo dove la Chiesa “esce” – ha detto monsignor Giurdanella – “si sporca le mani”, si fa “ospedale da campo”, lui si è messo in viaggio con noi fino alla fine, perché uno riceve la vita quando la dona, quando la spendi». Il Vescovo ha aggiunto: «Anche noi abbiamo riconosciuto Cristo nei gesti di Papa Francesco: nello spezzare il tempo per gli ultimi, nell’abbraccio dato a un malato, nel pianto silenzioso davanti al dolore del mondo, al chinarsi a lavare i piedi dei piccoli della storia».
IL RICORDO DEGLI INCONTRI – Monsignor Angelo Giurdanella, durante l’omelia, ha ricordato i due momenti in cui ha incontrato Papa Francesco. Il primo 8 anni addietro: «Mi arrivò una telefonata del suo segretario che mi invitava a presentarmi a Santa Marta per concelebrare la santa messa col Santo Padre – ha detto – per farmi riconoscere mi fu detto di mettermi in coda alla fila. Quell’incontro era per consegnarmi una persona a cui lui teneva e che era in uno stato di bisogno. E mi disse in quale piazza a Roma dovevo incontrarlo e come dovevo farmi riconoscere. Un amore personale: il Papa che ha la cura della Chiesa universale riesce a fermarsi anche per una sola persona». Il Vescovo ha ricordato anche l’ultimo incontro, a febbraio scorso, in occasione del pellegrinaggio diocesano a Roma: «Al termine dell’udienza del mercoledì, noi Vescovi presenti andammo a salutarlo, ero per ultimo e dissi a lui: “Santità, la Chiesa di Mazara le vuole bene, la segue e prega per lei. Lui mi ha accarezzato la mano, mi ha guardato negli occhi con un sorriso che era una benedizione per la nostra Chiesa». Alla celebrazione di ieri sera erano presenti anche rappresentanti delle Forze dell’ordine, il vicario del Prefetto di Trapani, una squadra di vigili del fuoco e un gruppo di volontari sanitari.