È il giorno delle Province. Dopo dieci anni di commissariamenti, stop e go, sentenze della Corte costituzionale e infiniti rinvii, la Sicilia torna finalmente al voto per il rinnovo degli organi delle ex Province. A scegliere saranno sindaci e consiglieri comunali ed in gioco ci sono i presidenti e i consiglieri dei Liberi consorzi di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani, oltre ai componenti delle assemblee metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Per le aree metropolitane il sindaco del capoluogo è automaticamente anche il presidente dell’ente provinciale.
Quelle avviate nella mattinata di oggi domenica 27 aprile 2025 sono elezioni di secondo livello, previste dalla legge Delrio: niente urne per i cittadini, quindi, ma voto ponderato tra amministratori locali, con un peso differente in base alla popolazione di ciascun comune. A conti fatti, verranno eletti 68 consiglieri provinciali, 50 consiglieri metropolitani e 6 presidenti di Provincia, selezionati da una rosa di 14 candidati.
Il quadro politico è tutt’altro che compatto, soprattutto nel centrodestra, che si presenta diviso in diversi territori. Ad Agrigento, la sfida è tra Giuseppe Pendolino, sindaco di Aragona, sostenuto da un’alleanza trasversale che comprende Forza Italia, Mpa, PD e M5S, e Stefano Castellino, primo cittadino di Palma di Montechiaro, appoggiato invece da Fratelli d’Italia, Lega, Noi Moderati e DC.
Più chiaro il duello a Trapani, dove si fronteggiano Giovanni Lentini, sindaco di Castelvetrano, in quota centrodestra, e Salvatore Quinci, sindaco di Mazara del Vallo, sostenuto dal centrosinistra e da alcune liste civiche.
Le urne si chiuderanno alle ore 22.00 mentre lo spoglio inizierà domani lunedì 28 aprile 2025 a partire dalle ore 08.00 del mattino.