La droga e i telefoni cellulari erano a disposizione dei detenuti del carcere di Messina grazie alla complicità di alcuni agenti della polizia penitenziaria. I carabinieri di Messina hanno eseguito numerose perquisizioni personali e locali all’interno della casa circondariale di Gazzi, nonché in altre strutture esterne, coinvolgendo 21 detenuti e nove agenti di polizia penitenziaria in servizio nel carcere.
Il decreto di perquisizione ha esteso il suo ambito anche a quattro altre persone, indagate a piede libero o agli arresti domiciliari. L’inchiesta, coordinata dalla DDA di Messina, è stata condotta congiuntamente dai carabinieri e dalla polizia penitenziaria.