Il decreto bollette approvato dal governo Meloni interviene sul bonus sociale per alleviare gli aumenti di luce e gas. La platea è stata ampliata e più famiglie riceveranno un contributo di 200 euro per tre mesi, che può arrivare anche a 500 euro. Dipende tutto dall’Isee. Chi non ha una attestazione Isee e vuole percepire il nuovo bonus, dovrà certificare la situazione economica del proprio nucleo familiare con una procedura abbastanza semplice.
Con l’ultimo decreto bollette, da marzo 2025 verrà concesso un contributo straordinario per le famiglie con reddito Isee inferiore a 25mila euro, oltre 8 milioni di famiglie secondo le stime. Pertanto le famiglie con Isee da 0 a 25mila euro riceveranno un contributo di 200 euro una tantum. Il contributo, già previsto con il bonus sociale, è di 167,90 euro l’anno per i nuclei da 1-2 componenti, a salire e fino a 240,90 euro per le famiglie numerose con oltre 4 componenti.
Chi avrà diritto al bonus troverà quindi in ogni bolletta lo stesso sconto: ad esempio, se la fattura è emessa ogni 2 mesi e lo sconto lo sconto mensile è di 18 euro, in ogni bolletta troverà 36 euro di riduzione per bonus sociale (18 * 2). Il contributo si può richiedere anche per le bollette del gas e dell’acqua.
Per ottenere il nuovo bonus per le bollette, così come per richiedere il bonus sociale, occorre per prima cosa presentare la dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) e ottenere l’attestazione Isee che rispetti i valori previsti. Oltre all’Isee, bisogna prestare attenzione a chi è intestata la fornitura di luce, gas o acqua. Si distingue tra fornitura diretta e indiretta.
Il contratto luce/gas/acqua deve essere intestato a uno dei componenti del nucleo Isee. Se il contratto è intestato a un altro soggetto (es. proprietario di casa, se l’abitazione è in affitto) il bonus non viene riconosciuto; deve avere una tariffa per uso domestico (per il servizio idrico deve essere uso domestico di tipo residente); deve essere attiva o momentaneamente sospesa per morosità.
La fornitura condominiale di gas o di acqua deve essere utilizzata in locali abitativi ed è attiva: vuol dire che il servizio deve essere in corso di erogazione; Solo per il servizio idrico, l’altro requisito necessario per ottenere il bonus è che il nucleo deve essere intestatario di una fornitura elettrica attiva e di tipo domestico.
Come si distribuiranno gli aiuti alle imprese?
Circa 650 milioni finanzieranno le misure per le piccole e medie imprese mentre altri 600 milioni quelle per le aziende energivore.