Ieri era prevista una riunione della Conferenza dei Sindaci della provincia di Trapani, un incontro che avrebbe dovuto rappresentare un momento cruciale di confronto con il direttore generale dell’ASP, Ferdinando Croce, sulla grave problematica dell’accumulo degli esami istologici. Questo tema ha recentemente conquistato l’attenzione delle cronache nazionali, in seguito alla denuncia della professoressa Maria Cristina Gallo di Mazara del Vallo. Attualmente, si stima che siano oltre 3.300 i vetrini in attesa di referto, una situazione che genera forte preoccupazione tra i cittadini e gli operatori sanitari.
Tuttavia, la riunione non si è mai svolta a causa della mancanza del numero legale. Un’assenza di partecipazione che solleva interrogativi: si è trattato di una scelta politica strategica? Di una dimostrazione di scarso interesse? O, peggio, di una sottovalutazione della gravità della questione? Qualunque sia la risposta, il risultato è stato un mancato confronto su un problema che incide direttamente sulla salute pubblica.
Alcuni primi cittadini hanno motivato la loro assenza con ragioni tecniche o con la presunta inutilità dell’incontro: il sindaco di Marsala, ad esempio, ha parlato di problematiche logistiche, mentre il primo cittadino di Castelvetrano ha espresso dubbi sull’efficacia del tavolo di confronto. Altri, invece, ipotizzano che dietro la mancata partecipazione possa esserci una volontà di proteggere il direttore generale dell’ASP, evitando che la discussione mettesse in difficoltà l’azienda sanitaria.
Durante l’incontro incontro informale, Croce ha rivelato di aver richiesto il supporto delle altre ASP siciliane già dallo scorso luglio, senza però ottenere alcun riscontro. Questa mancanza di coordinamento tra le strutture sanitarie regionali ha contribuito all’aggravarsi del problema, evidenziando ancora una volta la fragilità del sistema sanitario siciliano, spesso caratterizzato da operazioni scollegate tra loro e da una gestione poco efficace da parte della Regione.
Di fronte a questa emergenza, il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, ha manifestato forte scetticismo riguardo alle tempistiche di risoluzione prospettate dalla Regione, ponendo una domanda diretta e pungente: “Se la Regione afferma di poter risolvere il problema in soli 15 giorni, perché sono trascorsi mesi senza alcun intervento concreto, con tutte le conseguenze che ciò ha comportato?”. Una domanda che risuona tra i cittadini in attesa di risposte certe e soluzioni definitive.
Nel frattempo, lo stesso Tranchida ha annunciato l’imminente attivazione di un numero verde dedicato alla raccolta di segnalazioni da parte dei cittadini, un’iniziativa denominata “Salute in Comune”. Questo progetto nasce con l’intento di offrire ai cittadini un canale diretto per segnalare eventuali disservizi e problematiche legate alla sanità locale, affinché la voce della comunità possa finalmente trovare ascolto nelle istituzioni.
Roberto Rubino