A un mese dalla stagione degli incendi, l’assemblea del Muschio Ribelle esprime il suo disappunto per la promessa non mantenuta dall’Amministrazione Surdi del Comune di Alcamo di un confronto sul presente e sul futuro de La Funtanazza e della Riserva Naturale Bosco d’Alcamo.
L’ex-provincia sta conducendo delle negoziazioni a porte chiuse per la Funtanazza, escludendo a priori la proposta di gestione come Bene Comune ad uso civico. Muschio Ribelle denuncia la mancanza di trasparenza e il negato accesso agli atti.
Per tali ragioni ha protestato insieme a centinaia di studenti davanti alla sede dell’ex-provincia di Trapani in occasione dello Sciopero Globale per il clima di venerdì 11 Aprile.
Ha preso il via la raccolta firme cittadina che richiede di approvare il regolamento sui Beni Comuni, di ottemperare ai doveri di gestione della Riserva e di fare trasparenza rispetto alle procedure negoziali a porte chiuse sulla Funtanazza.
È una grande occasione persa dall’intera comunità locale, alcamese e non solo, di avere un franco confronto sul presente e sul futuro de La Funtanazza e della Riserva Naturale Bosco d’Alcamo. Un’occasione preziosa nella quale come Assemblea del Muschio Ribelle avremmo potuto raccontare la nostra esperienza nei mesi della liberazione de La Funtanazza, ed avremmo voluto condividere le nostre proposte per un utilizzo di quel Bene Comune che sia efficace ed utile alla salvaguardia dell’ambiente non solo dell’area della Riserva ma dell’intera Sicilia.
Avremmo voluto articolare il nostro progetto di trasformare La Funtanazza in un presidio permanente di difesa dagli incendi boschivi, nonché il centro in cui le varie esperienze di salvaguardia dell’ambiente basate su gruppi di volontari che da anni si organizzano autonomamente in tutta l’Isola per combattere e prevenire gli incendi nelle aree boschive e rurali possano confrontarsi, coordinarsi e condividere le proprie esperienze in maniera strutturata e regolare in uno spazio ‘fisico’ immerso nella Natura protetta che non solo ha gli spazi adatti per ospitare discussioni e confronti ma offre anche la possibilità ai rappresentanti delle varie realtà, soprattutto quelle geograficamente più lontane da Alcamo, di essere ospitati in maniera decorosa durante gli incontri. Apprendiamo invece che è in corso una procedura negoziata senza bando e che la Provincia nega illegittimamente l’accesso agli atti e non ha ancora smentito le voci secondo le quali alcune famiglie mafiose alcamesi hanno adocchiato il bene.
Ci sarebbe anche piaciuto sentire dalla bocca del Sindaco di Alcamo, o da quella di un suo rappresentante, la visione che ha la presente amministrazione del futuro de La Funtanazza e della Riserva, di cui La Funtanazza è il presidio-principe di controllo, difesa e fruizione che dallo scorso 9 ottobre è nuovamente vuoto e persino inaccessibile a seguito della decisione da parte dell’ente gestore della Riserva, il Libero Consorzio Comunale di Trapani — di cui il Comune di Alcamo è membro importante — di murarne porte e finestre.