“La comunità aziendale che io rappresento, l’insieme delle oltre 4.300 lavoratrici e lavoratori dei diversi ruoli e qualifiche, non può essere oggetto, come stiamo riscontrando in questi giorni, di continuo ed immotivato attacco ed assedio da parte di qualsiasi soggetto esterno, portatore di interessi non coincidenti con le finalità assistenziali dell’azienda, per mere finalità di propaganda”.
Lo ha dichiarato Danilo Palazzolo, dallo scorso 31 marzo sostituto del Direttore generale dell’ASP Trapani.
“Ben vengano quindi – ha aggiunto Palazzolo – da parte di chiunque le critiche, le osservazioni, le sollecitazioni e le segnalazioni in ordine a ogni attività aziendale diretta alle persone assistite, se tutto ciò aiuta a crescere e a correggere discrasie ed errori. Ma il diritto di critica deve essere esercitato in maniera costruttiva e partecipativa ai procedimenti erogativi e non tradursi in mero attacco strumentale, e pertanto non risolutivo delle evidenze rilevate.
L’ASP di Trapani è una comunità forte e organizzata di uomini e donne, costituita per legge, dalla quale nessuno può prescindere in questo territorio, dedita esclusivamente alla cura della malattia, della sofferenza, del dolore e alla prevenzione delle stesse condizioni. Allo stesso modo questa comunità aziendale non può essa stessa prescindere e fare a meno della relazione necessaria con le persone assistite, soggetti esclusivi della propria attività.
Questa relazione, quindi, questo rapporto fiduciario di cura, di assistenza e del prendere attivamente e con umanità in carico, non può essere provocatoriamente scalfito o incrinato da alcuno, soprattutto se per interessi particolari.
I procedimenti sanitari ed assistenziali in Italia sono disciplinati da norme, regole e tempi, il cui rispetto non significa bieca obbedienza a inutili cavilli burocratici, ma piuttosto costituisce imprescindibile garanzia per tutti di parità di accesso alle cure, rispetto della concorrenza tra gli operatori, sostenibilità economica e di bilancio”.
“Dopo la triste vicenda dei ritardi nella refertazione istologica deve essere piuttosto favorito ed agevolato il recupero della fiducia tra assistito e operatore sanitario e per questo recupero, tutti insieme, dobbiamo lavorare ed impegnarci. Noi stiamo facendo la nostra parte – ha concluso Palazzolo – sia per accertare le eventuali responsabilità pregresse, sia per migliorare la trasparenza e la comunicazione per gli utenti in attesa di diagnosi e per una migliore gestione dei processi diagnostici”.